Il piccolo paese di Caccamo nasconde uno dei castelli più belli e meglio conservati di Sicilia. Il centro cittadino conta circa 8.000 anime ed è facilmente raggiungibile dall’autostrada Palermo-Messina: posto in una posizione strategica, a circa 50 km da Palermo, ha per lungo tempo giocato un ruolo fondamentale negli scenari storico-politico della Sicilia centro-occidentale.
Cosa vedere del Castello di Caccamo oggi
Cenni storici sul Castello di Caccamo
Le prime notizie documentate si hanno nel 1093, ma la zona fu certamente abitata anche in periodi antichi. Il frequente utilizzo di termini di derivazione araba nel dialetto locale, rappresenta più di una prova che qui la dominazione d’oriente aveva messo radici profonde. La struttura del castello nacque probabilmente come semplice torre di avvistamento, alla quale venne aggiunta una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
Fu intorno al XII secolo che il castello di Caccamo assunse le dimensioni odierne: vennero alzate possenti mura e ampliata la struttura, che diventò una fortezza di primaria importanza. Fu durante il regno dei Chiaramonte, nel Trecento, che il castello vide la costruzione della parte sud-est e il consolidamento del sistema difensivo, al quale vennero aggiunte nuove torri. Furono molte le dinastie che si succedettero al regno della città e alla dimora del castello: dai Chiaramonte agli Amato, passando per gli Henriquez-Cabrera, il castello subì sempre nuove modifiche e aggiunte.
Dopo il periodo degli Amato (XVII secolo) però i lavori di restauro e manutenzione furono sempre minori fino ad un totale degrado della struttura. Nella seconda metà del Novecento, il castello di Caccamo fu acquistato dalla Regione Siciliana che provvide al restauro del maniero e di alcuni dipinti e affreschi presenti all’interno del castello.
Il sistema difensivo
Il castello e la cittadella erano dotati di un sistema difensivo che prevedeva un primo complesso, costituito da spesse mura e da quattro torri per fronteggiare un eventuale attacco: la Torre della Piazza, distrutta nel XVII secolo; la Torre delle Campane, oggi divenuta Torre campanaria del Duomo di Caccamo; la Torre di Byrsarone, collegata al castello da un passaggio segreto; infine la Torre che oggi funge da torre campanaria della chiesa di Santa Annunziata.
Una seconda fila di mura costituiva la cinta difensiva interna, dalle quali spiccavano tre torri: la Torre Maestra, la più grande, ma andata distrutta nel 1823 a causa di un terremoto; la Torre Gibellina; e la Torre della Fossa.
Il castello non fu mai espugnato.