Posto in posizione assai panoramica sull’intera costa meridionale di Sicilia, il Castello di Donnafugata si presenta in splendide condizioni dopo i restauri degli scorsi anni.
Il sito venne sfruttato per prima dagli arabi, che ne fecero un importante punto d’avvistamento ma l’odierna struttura del castello la si deve a lavori di ampliamento successivi. Lo si può facilmente raggiungere percorrendo la strada che da Comiso conduce a Santa Croce Camerina, con i muri crudi in pietra bianca a limitare i campi puntellati da carrubbi.
Il Castello di Donnafugata oggi: cosa vedere
L’ingresso al Castello di Donnafugata avviene tramite due cortili interni, che si concludono con un’ampia scala che conduce al piano superiore. Sono diverse e ben ricostruite le stanze, con sedie, lampadari e tappezzeria originale dell’epoca.
La Sala delle donne, la Sala per i fumatori, la Sala della Musica, la Sala degli Specchi, la Sala del biliardo erano un tempo il luogo dove si consumavano importante vicende della nobiltà siciliana Il percorso si conclude con l’ampio Salone degli Stemmi, in cui tutte le pareti sono ornate con 734 stemmi nobiliari delle famiglie del Regno delle Due Sicilie. All’esterno, il grande giardino vanta enormi ficus secolari e piante esotiche.
Nascosto, si trova l’attrazione più curiosa e avvincente del Castello di Donnafugata: il labirinto, costruito nella caratteristica pietra bianca, con numerosi vicoli e viottoli che non consentono di trovare facilmente la strada d’uscita.
La Storia del Castello di Donnafugata
Il nome Donnalucata deriva dall’ arabo Aian as iafaiat, fonte della salute: nella zona erano presenti sorgenti di acqua salutare. La denominazione subì notevoli, fino a essere la definitiva Donnafugata. Questo luogo, di eccezionale valore strategico, fu prontamente fortificato dagli arabi, che ne issarono una torre.
Ma fu soltanto nel XIV che il complesso assunse le sembianze proprie di un moderno castello. Ma no fu abbastanza: la dinastia degli Arezzo lo cambiò notevolmente durante l’Ottocento, conferendogli le dimensioni che sono oggi ammirabili: posto in un parco di oltre 2500 ettari, il Castello di Donnafugata fu dotato di ben 122 stanze, oggi solo in parte aperte al pubblico.
La leggenda del Castello di Donnafugata
Alla morte del Re di Sicilia Martino I nel 1410, sua moglie Bianca di Navarra divenne reggente e regina di Sicilia. Il Conte di Ragusa, Bernardo Cabrera, invaghito dal fascino della nuova regina e dalla possibilità di divenire Re, chiese la mano alla Regina.
La donna, fedele al marito, rifiutò senza indugi la proposta del Conte. Bernando decise allora di punire la Regina per l’affronto subito, rinchiudendola in una stanza del castello di Donnafugata. Venuti a conoscenza della scomparsa della Regina, i suoi fedeli sudditi riuscirono a liberarla e a catturare il Conte Cabrera. Secondo alcuni, il nome Donnafugata deriverebbe proprio da questo episodio romanzesco.