
Tutto ad un tratto però, calo un silenzio surreale, seguito da un sussurro che spaventò la ninfa. Uscita dall’acqua, inizio a correre veloce. Una voce però l’intimò di fermarsi: era Alfeo, la divinità del corso d’acqua, attratto dalla bellezza di Aretusa.
Alfeo iniziò a inseguire Aretusa, già stanca dalla precedente corsa. La ninfa, quando si senti ormai raggiunta, chiamò in aiuto Artemide. Questa avvolse in una nuvola Aretusa e soffiò forte in direzione della Sicilia, per mettere a riparo la ninfa che aveva accudito con tanto amore.
Arrivata nei pressi di Ortigia, la nuvola iniziò a lasciar cadere Aretusa, che si tramutò in una sorgente d’acqua dolce e fresca.
Alfeo, realmente innamorato di Aretusa, chiese aiuto al padre Oceano: questi, convinto dal sincero amore, aprì le acque dello Ionio e permise ad Alfeo di raggiungere la Sicilia.
Aretusa, convinta da tanto amore e insistenza, cedette alle richieste di Alfeo. Artemide, per suggellare il loro amore, scavo una caverna sotto la fonte, così da far correre per l’eternità le acque di Aretusa e Alfeo.
E’ un posto incantevole ancora oggi, auspicio di fecondità e felicità per le giovani coppie che ne toccano le acque dove scorre l’amore tra Alfeo e Aretusa.