
Sito archeologico di straordinaria valenza culturale, Eraclea Minoa abbina il fascino del mito alle bellezze naturali della Sicilia meridionale. La lunga e selvaggia spiaggia, su cui dominano i resti di epoca greca, è posto assai frequentato durante le stagioni estive.
Il paesaggio intorno è reso ancor più suggestivo dalle rocce bianche che si affacciano direttamente sul mare, dalla folta pineta e dalla limpidezza delle acque marine, che fanno di Eraclea Minoa una località di grande interesse della Sicilia meridionale.
Il sito archeologico di Eraclea Minoa occupa una posizione particolarmente suggestiva sul promontorio di Capobianco, da cui si gode un bellissimo panorama. I lavori di scavi iniziati nei primi anni del Novecento e continuati a fase alterne, hanno riportato alla luce importanti reperti dell’epoca classica.
Al suo ingresso è stato organizzato un piccolo museo che raccoglie ceramiche, statuette e altri oggetti rinvenuti durante il periodo di scavi.
Le mura, che un tempo correvano per oltre 6 kilometri, danno l’idea delle dimensioni che Eraclea Minoa assunse durante gli anni di maggior sviluppo.
Il teatro fu realizzato intorno al IV a.C. in dimensioni più ridotte rispetto ad altri esemplari simili presenti in Sicilia. E’ in larga parte scavato nella roccia, con il mare sullo sfondo a fare da cornice alle commedie e tragedie che ancora oggi, grazie all’ottimo stato di conservazione, vengono riprodotte durante il periodo estivo.
Sopra il teatro sono stati ritrovati due abitazioni del IV-III secolo a.C., discretamente mantenute lungo il corso dei secoli: sono in parte visibili le decorazione sulle pareti e quelle dei pavimenti. Altre abitazioni, di più recente costruzioni, mantengono la struttura delle precedenti con le stanza che si aprivano internamente all’atrio centrale, organizzato per convogliare le acque piovane.
La storia di Eraclea Minoa
Secondo il mito greco la costruzione della città venne realizzata da Minosse, re di Creta, che giunse fin qui per punire Dedalo, reo di aver aiutato Arianna e Teseo ad uscire dal labirinto.
Più probabilmente, la città venne fondata da esuli provenienti da Selinunte intorno al VI secolo a.C. e rinfoltita in seguito da coloni spartani. Data la posizione, tra Akragras (l’attuale Agrigento) e Selinunte fu per molto tempo motivo di dispute e contese.
Saltò alle cronache durante il periodo romano grazie alla visita di Cicerone che vi si recò alla ricerca di accuse contro Verre, a quel tempo governatore della città. Proprio da Cicerone derivano le maggiori fonti storiche di questo periodo riguardanti Eraclea Minoa. La città venne in seguito abbandonata per motivi ancora sconosciuti.