
Uniche nel panorama naturalistico italiano ed europeo, le Gole dell’Alcantara rappresentano una delle imperdibili attrazioni di Sicilia. Situate a circa 20 km da Taormina, all’interno del Parco Fluviale dell’Alcantara, le gole costituiscono dei veri e propri canyon formati da nere pareti laviche alte fino a 50 metri, dalla tipica forma a prisma che la rocce hanno assunto durante il processo di raffreddamento.
All’interno delle gole scorrono le tonificanti e limpidissime acque del fiume Alcantara, attorniate da un paesaggio ancora intatto, con rari esemplari di flora e fauna.
La purezza dell’habitat naturale è stata facilitata dalla posizione nascosta che ne ha preservato la sua sussistenza: fino agli anni Cinquanta il sito era del tutto sconosciuto.
Le Gole dell’Alcantara sono divenute ormai attrazione rinomata anche oltre i confini nazionali, luogo naturalistico tra i più belli d’Italia.
Le gole dell’Alcantara sono visitabili tutto l’anno grazie ai sentieri che permettono la percorribilità del luogo anche nel caso in cui il fiume dovesse trovarsi in periodo di piena.
Il sentiero della spiaggetta è uno di questi. Il percorso attraversa le Gole dell’Alcantara dalle origini del sito fino alla famosa spiaggetta. Lungo il tragitto sono stati realizzati alcuni punti di osservazioni, da dove si gode una vista mozzafiato.
Il sentiero di Eleonora ha il suo inizio al Parco Botanico e Geologico delle Gole dell’Alcantara: le bellissime vedute sui canyon si susseguono per oltre 600 metri. Comprende la discesa alla spiaggetta tramite ascensore.
Il sentiero di Venere prevede l’attraversamento di varie spiaggette, cascate, la Gola di Mitoggio e il ponte arabo. Si protrae per circa 2 km, dalla spiaggetta delle Gole, continuando lungo il corso del fiume.
Il Canyoning è l’itinerario più caratteristico ed avvincente delle Gole dell’Alcantara: prevede infatti l’attraversamento delle Gole più importanti, i tratti più ripidi e i salti più spettacolari che il fiume compie all’interno dei canyon.
Nel corso degli anni si sono susseguite diverse ipotesi sulla creazione di questo eccezionale scenario naturale. Ed ancora oggi non vi è la certezza di quali furono i fenomeni che hanno dato origine alle Gole dell’Alcantara. Di certo, durante il periodo preistorico un’eccezionale colata lavica proveniente dall’Etna si riversò nell’attuale sito delle Gole. Ciò che accadde in seguito è ancora oggetto di studio.
Una prima ipotesi teorizza che durante la fase di consolidamento, la massa incandescente si spaccasse per tensioni interne. Tuttavia, l’eterogenea struttura delle rocce non sembra confermare tale teoria.
Una seconda ipotesi ha proposto la possibilità che due bracci della poderosa colata si sarebbe ricongiunti nel sito delle Gole attorniando una massa di terreno argilloso, e per ciò assai più freddo. Questo avrebbe provocato un raffreddamento anomalo delle masse laviche, che perdendo repentinamente calore avrebbero sprigionato le forze cristalline presenti nel magma.
Le acque del fiume Alcantara, attraverso l’azione millenaria di erosione, avrebbero quindi completato quest’opera d’arte naturale scavando la massa argillosa, dando così alla luce gli spettacolari canyon delle Gole dell’Alcantara.
Il nome Alcantara, che contraddistingue sia il fiume sia l’intera valle, risalirebbe al periodo arabo, dal termine Al Qantarah, in riferimento un ponte romano, talmente ben costruito da riuscire a resistere alle numerose ed abbondanti inondazioni del fiume.
Il Fiume Alcantara ha la sua sorgente sui Monti Nebrodi, alle pendici del Monte Soro. Corre per oltre 50 km, con una misura media del letto del fiume di circa 5 metri. Attraversa numerosi comuni, sia sul versante messinese che in quello catanese.
La flora è assai assortita di esemplari tipici della macchia mediterranea: si notano i tipici fichi d’india, agrumeti, noccioleti, numerosi esempi di castagni, ulivi, pioppi betulle, salici. A questi si aggiungono bellissimi fiori spontanei come le viole, le orchidee, papaveri e gli anemoni.
La fauna annovera numerose specie di animali: tra i pesci, seppur non numerosi, si trovano esemplari di trota, tinca, carpa e anguilla. Numerosi sono invece gli anfibi, con esemplari di rana verde, rospo comune e rospo smeraldino. Tra gli uccelli invece, non è raro vedere cornacchie grigie, martin pescatore o fratini. Tra gli animali rari, sono stati segnalati la donnola, la martora e il gatto selvatico, oltre al discoglosso dipinto, una rana presente solo in Sicilia, Nord Africa e Penisola Iberica.