Scopri Cosa Vedere a Randazzo

Randazzo è il centro più vicino alla sommità dell’Etna: posto in una posizione strategica tra i fiumi Simeto e Alcantara è una graziosa cittadina di chiare fattezze medievali.
Per la sua posizione fu usata dai tedeschi come uno degli ultimi avamposti prima di lasciare la Sicilia nel secondo conflitto mondiale: le ricadute furono assai pesanti sia per la popolazione sia per le costruzioni fortemente bombardate dagli Alleati.
Randazzo ha comunque mantenuto il suo aspetto medievale, reso ancor più caratteristico dal colore delle costruzioni, edificate con gli scuri blocchi lavici.
Trascorrere una giornata a Randazzo è sicuramente un’esperienza da provare: il paese, ben ordinato, mantiene un particolare fascino antico oltre ad occupare un’eccellente posizione per raggiungere i luoghi d’alta quota più affascinanti.
I musei di Randazzo
Il Museo Vagliasindi, situato presso la Torre di Randazzo, espone un importante numero di ceramiche, prevalentemente greche (VI- III secolo a.C.), rinvenute nelle zone limitrofe alla città. Tra i pezzi di maggiore importanza, l’oinochoe, un grande vaso utilizzato nell’antichità per miscelare il vino; alcune lekythoi (vasi funerari) e due helikes, fermagli per capelli. Al piano inferiore, Il museo dei Pupi siciliani consta di 21 marionette, ancora perfettamente utilizzabili, realizzati nei primi anni del Novecento.
Il Museo Civico di Scienze naturali, in Via Cesare Beccaria, contiene numerose raccolte di reperti zoologici e naturalistici, caratteristici del territorio: si distinguono raccolte di farfalle, volatili, pesci fossili e reperti minerali, tra i quali spiccano le pietre vulcaniche.
La storia di Randazzo
Seppur siano stati ritrovati tracce d’insediamenti umani in periodi antichi, l’origine dell’attuale agglomerato urbano di Randazzo risale al periodo bizantino.
E’ durante il periodo Normanno che la città acquista maggiore importanza e prestigio: fortificata da robuste mura e da ben 8 torri difensive per difendere il versante nord dell’Etna, al suo interno ospitò il quartier generale delle truppe lombarde, dando vita al quartier di San Martino. L’influsso fonetico ereditato dalle truppe nordiche è ancora presente nel dialetto locale.
Radazzo ebbe notevole importanza nelle lotte della guerra del Vespro, divenendo base militare delle truppe di Pietro I d’Aragona e successivamente dimora estiva di Federico II d’Aragona. Dal XV secolo la sua importanza si ridusse progressivamente, a causa di saccheggi e pestilenze che ne decimarono la popolazione.
Nel Novecento, la seconda guerra mondiale inflisse profonde ferite alla comunità, distruggendo gran parte delle opere architettoniche presenti.
La Randazzo odierna sta sviluppando un’efficace vocazione turistica, grazie alle belle e caratteristiche costruzioni architettoniche giunte fino ai nostri giorni, alla vicinanza con tre diversi parchi naturali (Il Parco dell’Etna, Il Parco dei Nebrodi e Il Parco fluviale dell’Alcantara) ed un’ottima tradizione enogastronomica.