La fondazione della città di Erice dovrebbe essere avvenuta per opera degli Elimi, popolazione autoctona che accolse tra le sue genti gli esuli di Troia. Tuttavia, nei pressi dell’odierna città sono stati ritrovati tracce di insediamenti preistorici precedenti alla sua edificazione che fanno presagire come le caratteristiche del territorio erano ben apprezzate sin da tempi remoti.
Città sacra nell’antichità, sulla cima del Monte fu edificato il famoso tempio di Afrodite, dea della fecondità e protettrice dei naviganti (Venere Ericina per i romani). La città non era solo luogo di culto, ma anche di trasgressione: le bellissime sacerdotesse della Dea si concedevano facilmente in cambio di offerte rivolte alla Dea, dando vita a pratiche simili all’odierna prostituzione.
Eryx, una delle fortezze più importanti della Sicilia, venne persa e riconquistata dalle truppe Cartaginesi in lotta contro Siracusa : la popolazione fu deportata a Drepano (l’odierna Trapani) e la città, compreso il tempio sacro, rasa al suolo. Conquistata dai Romani, perse l’importanza politica-amministrativa che godette nell’antichità.
Gli arabi arrivarono ad Erice nell’831, ribattezzandola Gebel-Hamed (La Montagna di Maometto). Ma fu soltanto con i Normanni che la città riuscì a tornare agli antichi splendori: vennero rinforzate le mura, eretto il Castello, riorganizzato l’assetto urbano e costruiti magnifici palazzi e chiese. Denominata Monte San Giuliano dal Conte Ruggero (leggenda vuole che San Giuliano gli apparve in sogno durante l’assedio), la città mantenne tutta la sua bellezza e gran parte della sua rilevanza durante tutta l’epoca moderna. Tornò a chiamarsi Erice nel 1934 per volontà di Mussolini, in ricordo del’antica epoca romana, periodo di ispirazione per tutto il movimento fascista.
Dal 1963 Erice è celebre per essere sede del Centro di Cultura scientifica Ettore Majorana, prestigiosa organizzazione scientifica per lo studio delle emergenze planetarie, organizzazione voluta dal fisico internazionale e oggi suo presidente, Antonino Zichici.